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CONSIGLI UTILI per le Mujeres del tango y Varon del tango (di HASTALAMILONGA)

Donna …

 

1) Accetta solo l’invito di una persona per te gradevole e con cui ti piace ballare davvero!! Non accettare (indiscriminatamente) inviti di tangueros che non ti piacciono pur di ballare.

 

2) Usa i codici della convivenza milonguera. Impara a dire “no grazie” con gli occhi schivando elegantemente gli inviti di chi non vuoi. Gli inviti non si pretendono, ma si creano insieme.

 

3) Se accetti un invito abbraccia il cavaliere senza fare la faccia disperata anche se il suo tango non ti piace.

 

4) Durante il ballo attendi sempre il segnale e, se non arriva, non prendere iniziative. Non anticipare le intenzioni del tuo ballerino

 

5) Mentre stai ballando (o anche a fine tango) non esprimere mai giudizi sul tango che stai ballando e sul ballerino con cui stai ballando. Il Tango non è un esame, per nessuno.

 

6) Ascolta la musica, ascoltane tanta, conoscila, studiala bene, sentila… ma ricorda che mentre balli prima della musica tu ascolti il ballerino e il suo modo d’interpretare la musica, quale che sia.

 

7) Impara ad ascoltare te stessa nel tango, spesso non hai percezione della tua “pesantezza”. Impara (da sola) a farti carico del tuo corpo, del tuo asse; impara a conoscere bene il tuo ruolo, a costruire l’abbraccio: seguire non è “farsi trascinare” o portare in braccio. La sensazione (a volte l’illusione) di essere leggera (che un bravo ballerino sa darci) non necessariamente corrisponde a una leggerezza effettiva. La tua leggerezza è una tua conquista, tua individuale, compito tuo, non dell’uomo che ti trasporta.

 

8) Adorna quando puoi e non quando vuoi

 

9) Sii attiva e ricettiva sempre, anche quando sei seduta al tuo tavolo. Non chiuderti, non accasciarti nella delusione o nella rabbia dell’ invito che non arriva. Cercalo tu e crealo con gli occhi. Desideralo. Ma non pretenderlo, non mendicarlo. Proponilo a chi ti piace. Sii capace di accogliere il diniego (spesso ha una spiegazione che non ti riguarda personalmente).  I gesti nel tango (e non solo) dicono più e meglio di mille parole. Impara a parlare più col corpo e meno con le parole.

 

10) Non importa che tu sia esperta o principiante, allieva o maestra,  e non importa che il ballerino sia maestro o allievo, ballerino  esperto o principiante, quando condividiamo lo stesso abbraccio siamo uguali,  siamo nello stesso piano dell”abbraccio, per questo devi dare e chiedere rispetto e condivisione sempre.  L’errore, quando c’è, si divide.

 

11) Non è mai il ballerino che “ti fa ballare”, non sei una cosa, e non è lui (da solo) che ti porta a fare un giro, ma ballate insieme, sempre. Chiariscilo prima di tutto a te stessa e anche all’altro.

Non chiedere mai “mi fai ballare?”. Sei l’altra metà dell’abbraccio; non lo subisci, lo crei anche tu.

 

12) Non farti “dare lezioni” durante il tango da ballerini incapaci che invece di ballare (e mostrare le cose col corpo) si mettono a impartire “comandi verbali” come se loro fossero  il tom tom-autista e tu la macchina guidata. Non impartire lezioni nemmeno tu. Durante il tango si tace e si balla, onguno come sa.

 

13) Non essere pigra. Non contentarti mai di studiare poco, un annetto soltanto magari, il minimo che ti basta per stare in piedi. Continua a studiare e a migliorarti negli anni.  Una ballerina piacevole, leggera, musicale, consapevole, preparata, brava, mai snob, tecnicamente e umanamente gentile non ha età (e viene invitata spesso)

CONSIGLI UTILI per gli hombres del tango (di HASTALAMILONGA)

Uomo…

1) Invita sempre una donna che ti piace, ma prima sincerati che lei stia accettando volentieri il tuo invito. Non importi.

2) Usa i codici della convivenza milonguera. Impara a accettare un “no grazie” della donna detto con gli occhi. Non insistere a invitarla con le parole se ti ha già detto chiaramente “no” con lo sguardo. Gli inviti non si pretendono, ma si creano insieme.

3) Non mendicare un invito. L’invito è una scelta condivisa. Non si mendica, non si eleargisce. Non è un favore. Chiunque sia la ballerina (maestra o prinicipiante) quando la inviti non avere l’atteggiamento di chi sta facendo un favore o lo sta ottenendo.

4) Durante il ballo se ti accorgi che un segnale (che tu credi chiaro) non arriva alla ballerina non ripeterlo ad oltranza mettendo in imbarazzo entrambi. I segnali sono intenzioni, non comandi. Tu stai guidando ed hai la necessità e il dovere (e persino il piacere) di rendere chiaro, possibile e gradevole il tango che tu proponi.

5) Mentre stai ballando (o anche a fine tango) non esprimere mai giudizi sul tango che stai ballando e sulla ballerina con cui stai ballando. Il Tango non è un esame, per nessuno.

6) Ascolta la musica, ascoltane tanta, conoscila, studiala bene, sentila… e quando, durante il ballo la interpreti, fallo sempre (non in funzione dei tuoi personali desideri creativi) ma in funzione della possibilità della ballerina con cui stai condividendo quella musica.

7) Impara ad ascoltare te stesso nel tango. Spesso non hai percezione del tuo “eccesso di energia”. Impara (da solo e con l’altra) a percepire la reale portata del tuo corpo, del tuo asse, dei tuoi movimenti; impara a conoscere bene il tuo ruolo, a costruire l’abbraccio. Guidare non è “trascinare con forza” o portare in braccio un peso inerte. Diventa “comunicante”. Impara a essere connesso, a controllare i gesti, a misurare la portata dell’intezione del corpo, i segnali sottili della persuasione sono il contrario della forza bruta. La sensazione (a volte l’ illusione) che “un passo l’hai comunque fatto” non significa che tu sia realmente riuscito a comunicarlo. La tua capacità di comunicazione non verbale piacevole e corporea è una tua indispensabile conquista, tua individuale, compito tuo, non della donna che ti ascolta. Richiede pazienza e anima.

8) Impara a rispettare la ballerina, ascoltala, rispetta i suoi tempi di percezione senza forzarli. Dàlle spazio se senti che lo chiede. Impara a gestire la pausa come parte viva, attiva e musicale. il tango non è una competizione

9) Sii percettivo sempre, anche quando sei seduto al tuo tavolo. I gesti nel tango (e non solo) dicono più e meglio di mille parole. Impara ad ascoltare e a dire più col corpo e meno con le parole.

10) Non importa che tu sia esperto o principiante, allievo o maestro, e non importa che la tua ballerina sia maestra o allieva, ballerina esperta o principiante, quando condividiamo lo stesso abbraccio siamo uguali, siamo nello stesso piano dell’abbraccio, per questo devi dare e chiedere rispetto e condivisione, sempre. L’errore, quando c’è, si divide. Non si discute.

11) Se una donna ti chiede “mi fai ballare?”. Rispondile “no”, non sei un autista. Dille piuttosto “balliamo”, pretendi uno scambio alla pari. Educa la donna alla condivisione, non alla pretesa o alla carità.

12) Non impartire MAI “lezioni” alla ballerina (anche e sopratutto se è principiante) durante il tango, magari con “comandi verbali” sussurrati all’orecchio. In questo modo la metti a disagio e non ti sarà certo grata per questo. Ogni intenzione di ballo devi saperla eprimere col corpo, se non sei capace di comunicare un certo movimento col corpo, ancor meno lo saprai con le parole. Per le lezioni ci sono i maestri e le situazioni didattiche. E’ anche una brutta immagine di te che dai da fuori. Durante il tango si tace e si balla, onguno come sa. Balla come sai, ma senza fare il maestro. I maestri veri non danno MAI lezioni in pista, in pista ballano.

13) Non sovrastimare la tua tecnica e il tuo ego. E non sottostimare la tua generosità e capacità di migliorare. Non contentarti mai di studiare poco, un annetto soltanto magari, il minimo che ti basta per stare in piedi. Continua a studiare e a migliorarti negli anni. Un ballerino generoso, piacevole, leggero, musicale, comunicante, condividente, mai snob, tecnicamente preparato e umanamente gentile è sempre il più desiderato.

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Tango gang, le nuove mode

Ballo da 20 anni il tango, prima come ballerino per quasi 10 anni e poi come maestro

Sono una delle voci storiche del tango e avendo vissuto prima a Bologna o poi a Mestre sono stato anche io attore e spettatore dei grandi cambiamenti di questo mondo nel corso degli anni

Le storie da raccontare sono molteplici ma una cosa che mi lascia un po’perplesso è la nascita delle “tango gang”, nome ripreso dalle “Baby gang”di cui oggi molto si parla. 

La “tango gang”è formata da un gruppo di ballerini e ballerine che si muovono solo o sopratutto in gruppo. Il loro livello di ballo è mediamente dal buono all’ottimo e quando sono in milonga sembra esistano solo loro. Hanno un modo molto altezzoso di comportarsi, ballano fra di loro quasi sempre e sono spesso maleducati nei confronti degli altri avventori, quasi si ritenessero dotati di particolari privilegi. 

Da sempre il branco da la forza

Quando ci sono loro bisogna stare molto attenti perché è facile trovarsi ad aver da ridire

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Chi segue chi?

da sempre sappiamo che la donna nel tango segue, ma questo a mio parere porta spesso a sbagliare e non capire come davvero avviene il movimento del tango

La ballerina “segue”la marca, quindi ascolta il comando dell’uomo, ma siamo solo all’inizio del movimento. E poi come si procede? 

Intenzione e proiezione

L’uomo comunica alla ballerina la sua intenzione di movimento tramite uno spostamento del corpo, quindi del proprio asse a cui risponderà la ballerina preparando la gamba libera a fare il passo. A questo punto il ballerino seguirà la donna sul passo andando a “pisar” nel medesimo istante con la donna

Solo in questo modo, mandando la donna e seguendola sul passo si arriverà ad una corretta camminata. 

L’uomo quindi non tocca il pavimento prima della ballerina se non in rarissimi casi e figure particolari

Quindi, volendo esagerare, ma neanche poi tanto, è il ballerino che segue il movimento della donna mentre la donna segue l’invito dell’uomo

http://www.fattiditango.net 

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Solo la cultura può salvare il tango 

Solo la cultura può salvare il tango

 

tango argentino