agli inizi il “conjunto” tipico era un trio di flauto, arpa, violino

L’arpa:

L’arpa è il tipico strumento del Paraguay. E’ giunto nel paese con i Gesuiti, intorno al 1612. Nelle missioni, disseminate in una regione che comprendeva parte dell’odierno Paraguay, Brasile e Argentina, gli indigeni locali hanno imparato a produrle perché i gesuiti portavano con se il loro liutaio. Era l’arpa barocca, proveniente dall’Austria.
“Ma l’arpa in Paraguay ha subito diverse modifiche e ha avuto varie fasi di sviluppo. Senza dubbio un momento importante per il suo sviluppo dell’arpa paraguaiana è stato dopo l’indipendenza dalla Spagna, nel 1811”, dice Ismael Ledesma, uno dei più prestigiosi arpisti del Paraguay, in un’intervista con Planeta Latinoamérica .
Residente a Parigi da 27 anni, Ledesma è stato invitato a Roma per le celebrazioni dei 180 anni d’indipendenza del suo paese e ha dato un concerto molto applaudito, nella sede dell’IILA (Istituto Italo-Latino Americano).
“Prima dell’indipendenza era uno strumento esclusivo delle feste spagnole – ha detto Ledesma -. Dopo il 1811, invece, si incrocia con il popolo e i paraguaiani iniziano a comporre musica per arpa musica per arpa . Oggi è il simbolo del Paraguay”, aggiunge. L’arpa, infatti, è parte dei gruppi folkloristici insieme alla chitarra e al requinto (un tipo di chitarra).
Si tratta di uno strumento diatonico, il che significa che ha solamente, per così dire, i tasti bianchi del pianoforte, e questo lo differenzia dall’arpa classica che ha 47 corde e pedali. “L’arpa paraguayana ha 36 corde, oggi in nylon (prima di budello di gatto) però non ha pedali. Una piccola chiave che appoggio sull’estremità della corda mi permette di creare i bemolli ed i diesis. La mano destra fa i suoni acuti e la sinistra i gravi”, egli spiega.
Ledesma ha dedicato la sua vita all’arpa paraguaiana e ne parla con passione. “I suoni dell’arpa paraguaiana sono più cristallini rispetto a quelli dell’arpa classica”, afferma.
Figlio di un arpista e di una chitarrista, Ledesma ha iniziato a suonare l’arpa a 5 anni. Ha composto la sua prima opera a 10 anni, “Niñerías”. E’ sempre vissuto in un ambiente di musicisti e ha partecipato a quasi tutte le prove dei suoi genitori che facevano parte di un gruppo chiamato “Dúo Madrigal”.
A Parigi, dopo aver lavorato con diversi gruppi, è diventato solista e ha perfezionato i suoi studi presso il Conservatorio Internazionale di Musica “Alfred de Vigny”. Viaggia in tutto il mondo partecipando a diversi Festival. Ha inciso 13 CD tra cui “Intimidad”, “Testimonio” “El vagabondo” e l’ultimo ”Baladas paraguayas” I suoi CD sono venduti in Francia, Svizzera, Belgio e Olanda. Ogni volta che ne incide uno in Europa, lo lancia anche in Paraguay, perché non vuole tagliare i legami. Torna al suo paese ogni anno e partecipa ai più importanti festival ma, confessa, il suo sogno è “ diffondere la sua musica anche in Italia”. (I.M.)
Planeta Latinoamerica

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