l tango milonguero, etimologicamente e prima d’ogni sorta di caratterizzazione stilistica, è quello che si vive in milonga. La milonga è un luogo aperto, sociale, dove si condivide, ci si confronta e si partecipa. Ogni tanghero balla col proprio partner, ma anche con le altre coppie in pista con cui si muove formando un tutt’uno organico e funzionale. Gli sguardi e i commenti delle persone ai tavoli avvolgono ed amalgamano i ballerini. Spogliare il tango milonguero di questa socialità significa negargli la sua stessa identità. Quando a spogliarlo sono poi quegli stessi tangheri che si professano cultori del “tango-milonguero” si giunge ad una triste semplificazione che riduce l’anima di un ballo sociale ad una mera e talvolta presunta abilità tecnica.
Non si capisce infatti perché i gruppi auto-referenziati, bravi per se stessi e sublimati nella loro alterigia, sentano la necessità di andare in milonga anziché vedersi, solo tra loro eletti, in luoghi separati. Così facendo, loro potrebbero bearsi e compiacersi l’un l’altro, mentre noi altri potremmo godere di milonghe più rilassate.
Come tanti altri appassionati di tango sociale, anche io ho sempre più spostato la mia vita sociale nelle milonghe, abbandonando molte delle precedenti abitudini e passioni, e mi piacerebbe trovarvi un ambiente più sereno. In fin dei conti, dopo una giornata di lavoro, in milonga ci si va (anche) per rilassarsi e per star bene tra e con la gente.
Sarebbe ragionevole aspettarsi da parte di tutti quelli che trascorrono gran parte della propria vita sociale in milonga una particolare predisposizione al confronto e all’interazione con gli altri. Per questo trovo totalmente paradossale che proprio taluni sedicenti cultori del tango milonguero restino arroccati intorno alla loro convinzione d’essere ballerini eletti e, per questo, sentano la necessità di esternare una loro superiorità: un tango tristemente milonguero!
Mi trovo MOLTO d’accordo. E direi che i Maestri argentini, soprattutto, dovrebbero chiarire che una “milonga” era e dovrebbe rimanere una SALA DA BALLO. Una milonga NON è una scuola, ne un oratorio e tantomeno un museo. Al centro di una milonga c’è!!! il tango, ma lo spirito dovrebbe rimanere quello di una sala da ballo, un luogo dove c’è tutto e di più, eccetto la maleducazione, ovviamente. Inutile dire che non tutti noi argentini la pensiamo allo stesso modo; tanti di noi, però, lo vogliamo VIVO e VIVACE.