La milonga come il Sistema Solare

Da un viejo milonguero, una lezione universale

di Donatella  Pezzoli

«La sala è come il Sistema Solare», insegna il viejo milonguero.

Ogni pianeta (la coppia) gira intorno a se stesso e intorno al sole (la ronda), secondo lo scandire del tempo (la musica). Gran parte del piacere del tango è questo, far parte di un organismo composto di persone che si muovono, respirano, si fermano e ripartono; qualche volta all’unisono, più spesso con interpretazioni personalizzate.

Impensabile che Mercurio sbatta contro Marte o che la Terra decida di cambiare direzione, saltellando qua e là nella galassia, per mostrare la leggiadria delle sue evoluzioni aeree. Ogni pianeta ha la sua orbita, un corridoio ideale dove sviluppare il proprio movimento, nel rispetto degli altri corpi celesti e del sistema planetario.

«Così dovrebbero funzionare le cose», ammonisce il viejo milonguero, mentre la milonga lentamente si affolla.

L’esempio può sembrarvi assurdo, un tantino cosmico e pretenzioso, ma sarete senz’altro d’accordo che seguire alcune semplici regole è funzionale al divertimento almeno quanto la buona musica e la bella gente. A nessuno piace essere strattonato, pestato o peggio infilzato da un tacco assassino, tanto meno in un momento di creatività artistica e l’uso dei corridoi esterni, ad esempio, può contribuire a evitare spiacevoli collisioni. Il vado-non-vado al bordo pista forse farà guadagnare l’uscita al temerario slalomista, ma avrà certamente alterato l’atmosfera del ballo.

«In sala per milonguear». Possibilmente con un’illuminazione sufficiente a potersi invitare con gli occhi, e senza l’ingombro di zaini, soprabiti e soprattutto di scarpe che saranno lasciate nel guardaroba, in compagnia dei loro inevitabili effluvi.

Poi il viejo milonguero si alza, non visto, aveva intercettato lo sguardo di una mujer. La musica attacca. Si abbracciano, mentre noi rimaniamo a riflettere sull’Universo

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